Nel 1956, dopo aver lavorato con il padre come mezzadro, Giuseppe Borsari inizia a commerciare paglia e fieno con un ex camion militare americano, il Dodge.
Durante gli anni sessanta compie i primi investimenti acquistando altri autotreni ed espande il giro di affari commercializzando foraggi. Effettua gli acquisti tramite offerta, andando sul posto a combinare la partita di merce che gli interessa. Lavora sul mercato merci e bestiame di Modena e Cremona, puntando su prodotti qualitativamente buoni e selezionati, gettando così basi sicure per la crescita dell’azienda.
Inizia presto ad avere contatti di lavoro con gli zuccherifici, molto diffusi sul territorio emiliano negli anni in cui la Borsari nasceva a si consolidava, trasportando barbabietole e commercializzandole sino al 1973. Nel 1977 inizia ad acquistare le polpe umide, scarto della lavorazione delle barbabietole, fornendo così un servizio agli zuccherifici che in questo modo non si trovavano costretti a stoccarle.
Negli anni ottanta, grazie ad Emer Borsari, figlio di Giuseppe, la Borsari riesce a sviluppare il commercio delle polpe, iniziando a frequentare il mercato del nord Italia. La parte amministrativa, sin dall’inizio è affidata a Maria Rosa Rastelli, moglie di Emer, la quale ha accompagnato passo dopo passo lo sviluppo dell’azienda.
Nel 1980, la Borsari si pone il problema dello stoccaggio ed effettua i primi investimenti nei magazzini. Negli anni successivi la Borsari inizia a commercializzare anche altri prodotti quali farina di girasole, semi di cotone e buccette di soja, cominciando a farsi conoscere a livello nazionale partecipando alle borse di Milano e Bologna.
Il buon andamento degli affari ha consentito negli anni 80 e 90 numerosi e diversificati investimenti. Nel 1989 con l’amico Loris Mazzoli, Emer fonda l’Antica Foma, un’azienda che lavora e commercializza prosciutti, salumi, parmigiano reggiano ed altri prodotti tipici del territorio. Sempre nel 1989 nasce la Punto Verde, che si occupa di produzione e commercio di paglia e erba medica disidratata, raggiungendo poi l’attuale evoluzione di principale attore del settore biologico a livello nazionale.
Nel 1994 viene acquistato il mangimificio Sagip di Rubiera, divenuto poi GIMA grazie all’acquisizione di Panzoo, altro mangimificio di Longiano.
Il primogenito di Emer e Maria Rosa, Luca Borsari inizia a lavorare giovanissimo nel 1993 occupandosi dell’ufficio riscossione crediti. Successivamente passa alla guida di GIMA, dove ha modo di conoscere e dirigere una realtà industriale complessa. Questo gli permette, dopo la cessione di GIMA, avvenuta nel 2001, di portare alla ‘casa madre’ nuove idee legate alle risorse umane, al marketing, all’organizzazione aziendale.
Nei primi anni 2000 continuano gli investimenti nei magazzini con l’acquisto delle strutture di Ficarolo, Bondeno e Crevalcore. Nel 2005 l’attenzione per l’ambiente, la congestione della rete stradale e i vantaggi in termini economici complessivi portano la famiglia Borsari ad investire nel trasporto su rotaia. Nasce così lo scalo ferroviario di Villa Poma (Mn), collegato direttamente alla stazione di Poggio Rusco, che con suoi 100mila mq costituisce un moderno polo logistico di primaria importanza nel panorama italiano del settore.
Parallelamente, il portafoglio prodotti viene ulteriormente ampliato con l’introduzione di cereali, colza, distiller, farina glutinata di mais.
Nel 2006 con l’ingresso del secondogenito Francesco, la Borsari rafforza la sua posizione internazionale, sviluppando ampiamente i rapporti commerciali con l’estero e stabilendo collaborazioni ed esclusive con partner strategici a livello europeo.
Recentemente è stata ampliata la struttura di basi logistiche di proprietà con l’acquisizione del magazzino di Vescovato CR e Ostiglia MN ed infine del polo logistico nell’area del Porto Canale di Cremona e dell’annesso terminal ferroviario.
La Borsari è nata dall’intuizione di un uomo profondamente legato alla sua terra, Nonantola e alla sua storia. E’ riuscita ad evolversi mantenendo il suo stile consolidato, basato su qualità, serietà e rispetto. Oggi, forte del rapporto costruttivo che esiste tra Francesco e Luca, guarda al futuro tenendo saldi i valori del passato.
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